L’uso frequente del mouse con gesti precisi e ripetitivi sta causando, nell’ Occidente, una delle più frequenti neuropatie, la (STU) Sindrome del Tunnel Carpale.
L ‘insorgenza della Sindrome, sia in assenza che in presenza di applicazione di forza elevata, è stata abbinata a prolungati e ripetitivi movimenti di flessione ed estensione del polso, come pure di flessione delle dita che provocano un aumento della pressione all’interno del tunnel carpale e determinano la compressione del nervo mediano.
Per cui quella che era una malattia che colpiva chi faceva uso di martelli pneumatici, cacciaviti, trapani, attrezzi da muratore, ora colpisce anche quei lavori leggeri, precisi e di lunga durata come l’utilizzo di un mouse del computer e ne è la riprova il fatto che nelle donne, che con i martelli pneumatici hanno poco a che fare, la sindrome è tre volte superiore arrivando fino al 60 per cento dei lavoratori attivi.
La Sindrome del Tunnel Carpale si manifesta, nelle fasi iniziali, con formicolii, sensazione di intorpidimento o gonfiore alla mano, o alle prime tre dita della mano e in parte al quarto dito e perdita o calo della forza della mano che risulta, quindi, impacciata nei movimenti, soprattutto al mattino e/o durante la notte ( capita che al mattino bisogna scuotere il braccio per risvegliare la mano).
Il sintomo “irritativo” successivo è il dolore che colpisce l’avambraccio.
Se la patologia si aggrava ulteriormente, si verificano perdita di sensibilità alle dita, perdita di forza della mano, atrofia dell’ eminenza thenar (per intendersi è quella parte della mano alla base del pollice che si poggia sul mouse).
Per finire si manifestano tendiniti e borsiti che interessano tutto l’arto superiore.
Tali patologie hanno un’origine comune: le tensioni muscolari che si sviluppano durante gli spostamenti del mouse.
Partendo da queste considerazioni ed accusando i primi sintomi di indolenzimento dopo ore passate al computer, sono andata alla ricerca di un mouse che avesse caratteristiche tali da diminuire lo sforzo e aumentare la precisione .
Ammetto che, per una strana associazione di idee, il mio pensiero è andato ai ragazzi che passano molte ore al PC con i videogiochi dei combattimenti spaziali ed invece di scartare l’ipotesi come sarebbe stato ovvio perché utilizzano il joystick, mi sono chiesta, (strane deformazioni della mente) se l’industria avesse affrontato il problema, per cui sono andata alla ricerca di un mouse da … videogiochi.
Risultato della ricerca ? ... Ne esiste più di uno.
La mia attenzione è caduta però su di un mouse studiato da Creative secondo le indicazioni di un giocatore di videogiochi professionista Johnathan ‘Fatal1ty’ Wendel, il giocatore di ‘first person shooter’ (FPS) numero uno al mondo.
La Creative ha creato e commercializza questo mouse dotato di un originale sistema G-Weight™ con dei pesi modulari, da 3,5 grammi a 26 grammi che consentono di adattarlo a diversi ambienti di gioco.
I Piedini sono in Teflon™, ed assicurano gli spostamenti più fluidi per il mouse.
Il cambio di risoluzione RapidRes™ avviene con un solo click, tra 400, 800 e 1600cpi e ad ognuno corrisponde un cambio di colore della luce posta dietro la rotellina del mouse.
Tre pulsanti a bassa resistenza, più uno laterale ad alta velocità per il pollice e rotellina di scorrimento con funzione pulsante programmabile.
Engine HD-Optix™ con velocità di 5,8 megapixel e sensibilità fino a 15G di accelerazione, offre una risoluzione fino a quattro volte superiore a quella di un normale mouse ottico.
Trasmissione dati USB 2.0 a 16 bit e alta velocità con connettore placcato in oro e cavo in rame oxygen-free, il massimo della velocità nello scambio dati tra mouse e PC.
L’ho acquistato al prezzo di circa 50 euro direttamente da Creative.
Con 20 euro in più si può comprare la versione laser ,ma io mi sono accontentata di quello ottico.
Ovviamente quello laser ha risoluzione e velocità ancora maggiori.
L’ho provato, anche se solo su pc perchè non sono riuscita a trovare un drive per Mac, riscontrando dopo la taratura secondo le mie preferenze, cioè mettendo il peso massimo che è da 26 grammi e scegliendo la risoluzione intermedia da 800 cp, un’ottima precisione su tutti i programmi di grafica ed un notevole confort di lavoro, tanto che è ormai stabilmente montato su un computer equipaggiato con Windows e ha preso il posto di una tavoletta grafica che in più continua però ad avere la capacità di dosare i pennelli dei programmi di grafica in relazione alla pressione della penna.
Il passaggio ai 1600 cp sul mouse avviene oltre che da software di corredo, più semplicemente premendo la rotellina centrale, ma il beneficio che ne consegue di una maggiore capacità di escursione del cursore in risposta a piccoli movimenti è utile per scorrere pagine o navigare in internet ma va a discapito della precisione durante il disegno.
L’altra soluzione che ho trovato è targata Microsoft si chiama Step User Interface (SUI), ma non l’ho potuta sperimentare personalmente perché è ancora in fase di progettazione e per il momento non verrà introdotta sul mercato.
E’ stata presentata dai ricercatori durante un convegno svoltosi a Redmond e si tratta fondamentalmente di un semplice tappeto calpestabile rivestito di sei sensori, simili a grandi pulsanti.
I progettisti di Microsoft fanno sapere che il “SUI” è studiato per affiancare la classica accoppiata mouse e tastiera e diminuire il rischio di sviluppare
patologie articolari dovute all’uso eccessivo di strumenti informatici per tutti quei lavoratori che passano gran parte della propria giornata intrappolati su una scrivania”, sostiene Brian Meyers, responsabile per lo sviluppo di questa interessante interfaccia alternativa.
Per attivare i sensori, l’utente dovrà semplicemente esercitare una lieve pressione con i piedi in quanto ciascun pulsante è liberamente associabile ad una funzione del sistema operativo. Si potrà ad esempio lanciare un programma, sfogliare pagine di testo o semplicemente chiudere una finestra.
Immagino già la campagna pubblicitaria di lancio di questo nuovo oggetto:
PC ? Io … lo uso con i piedi … e tu ?
by Serena Chiatante (pubblicato il 10/7/2007 su Draft : il sito italiano per la grafica pubblicitaria)
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