NO BLOG ?
Il 2 ottobre mi interrogavo, esprimendo le mie considerazioni su Draft, sulla scoperta del fenomeno Internet da parte del Potere e mi chiedevo il perchè di tanto clamore per la scoperta dell'acqua calda o se, invece, si trattasse che la democrazia non fosse più abituata al dissenso.
Ma alla fine dell'articolo, la mia natura ottimista riteneva di poter continuare ad essere orgogliosa dei valori del Paese.
Ma oggi ho casualmente trovato sul sito del governo il disegno di legge (Levi- Prodi) approvato dal Consiglio dei Ministri il 12 ottobre in cui si costringerà chiunque abbia un blog a:
- iscriversi presso il registro degli operatori della comunicazione, il ROC
- produrre certificati e pagare bolli
- creare una redazione , quindi con l'obbligo di registrare presso l'apposito albo un giornalista responsabile in possesso dei previsti requisiti
- assumersi la responsabilità penale per diffamazioni effettuate sul proprio blog da parte di coloro che commentano o scrivono.
Dopo la scuola, che gratificandomi col massimo dei voti, mi ha spinto ad essere sempre più impegnata per sentirmi all'altezza di quei dieci ricevuti, è stato in internet che ho trovato la possibilità di crescere molto di più che dalla stampa, dalla Tv, dai libri, potendo contare sull'esperienza diretta di tanti volontari che sperimentando mettono ogni giorno gratuitamente la loro esperienza al servizio di tutti.
In internet ho trovato amici che condividono la mia passione.
In internet ho trovato gente sconosciuta ma di grande valore da assumere come modelli di cultura da emulare e cercare di superare.
Quindi oggi per me è un brutto giorno perchè significa assistere all'agonia della libertà.
Ed a questa agonia posso solo assistere in silenzio.
La parola ora spetta ai politici
Serena Chiatante
Aggiornamento del 22 ottobre.
Per mantenersi aggiornati e vigilare sull'andamento della situazione, è aperta sul sito dei giuristi italiani un'apposita sezione consultabile qui
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