Un uomo solo non può sperare di cambiare il mondo, a meno di non chiamarsi Gandhi, ma un immagine può da sola smuovere milioni di persone, è già successo in passato con il simbolo della pace che proprio quest'anno ha compiuto i 50 anni.
Inventato da un grafico Gerard Holton che voleva un marchio che si legasse alla memoria e dalla combinazione dei due segnali navali, per dire "No alla Bomba" e sì al disarmo nucleare, scelse dai simboli marinari la lettera N e la lettera D per indicare il "Nuclear Disarmament".
Ne uscì quel simbolo ormai universalmente riconosciuto dell'omino disperato che abbassa le braccia, ma che non si arrende di fronte all'idiozia della guerra.
Un simbolo inerme che non ha mancato l'obiettivo di terrorizzare gli armati.
Simbolo che compie anche il salto generazionale e accomuna passato, presente e futuro.
Ora è toccato ai giochi olimpici ed alla contestazione che si è scatenata.
La vittoria della creatività e dell'immagine emozionale sulla parola è evidentissima.
Ecco alcuni esempi:
dai cerchi olimpici trasformati in manette...alle medaglie olimpiche traforate dai proiettili.
Per approfondimenti l'articolo in francese
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