Sono della fiorentina Laura Mangiavacchi i francobolli che Berna emetterà il 4 settembre
Parlano italiano, e per l'esattezza fiorentino, i quattro francobolli elvetici “La Svizzera vista dagli artisti stranieri” che usciranno il 4 settembre.
A firmarli è la trentatreenne di Montepulciano Laura Mangiavacchi. Diplomata nel 1994 all'Istituto d'arte di Arezzo con indirizzo “arte dei metalli e design del gioiello”, ha proseguito gli studi all'Istituto superiore per le industrie artistiche di Firenze. Nel 2000 ha fondato a Firenze la società Wonder web studio, che si occupa di comunicazione e grafica pubblicitaria, in particolare nel settore internet.
“Sono i primi francobolli che faccio”, ammette la diretta interessata a “Vaccari news”. “Non avevo mai avuto la possibilità di confrontarmi con la realizzazione di oggetti di piccole dimensioni. È stato un interessante percorso progettuale, che si è incentrato nel ridurre il segno, per facilitare le operazioni di riproduzione, senza penalizzare l'effetto finale”.
Com'è nato il progetto? “La Posta svizzera -risponde- mi ha selezionata per partecipare al concorso, dopo aver visto il sito che ho realizzato per il mio studio di comunicazione e visionato i lavori presentati. L'essere contattata è stata una sorpresa. Per la selezione finale credo abbia giocato a mio favore il fatto di aver realizzato composizioni grafiche ridotte ai minimi termini giocando con i tratti iconografici dei quattro soggetti scelti”.
Il formaggio, il cioccolato, l'orologio e il coltellino. Chi ha scelto gli argomenti? “Partendo dal titolo della serie, ho individuato i quattro prodotti che, secondo me, meglio identificano la Svizzera nell'immaginario italiano. Anche se ve ne sono degli altri, come il rigore, la pulizia, i prati verdi e le montagne. Non avevo mai approfondito la conoscenza della realtà elvetica; lavorando sui francobolli, ho avuto la possibilità di documentarmi meglio e ho trovato un Paese dinamico, attento alle tematiche della comunicazione, in grado di portare avanti progetti innovativi. Per la realtà italiana, è sicuramente una cosa anormale che venga affidato un incarico di questo tipo ad un professionista non del settore, contattandolo direttamente senza passare per sovrastrutture burocratiche”.
E ora? “Ci ho messo del tempo per realizzare la straordinaria opportunità che mi è stata data, ma adesso sono veramente fiera di sapere che ci sarà una serie di francobolli da me realizzata. È lusinghiero pensare che in Svizzera si potrà affrancare con cartevalori che hanno il mio nome”.
Cosa sono, oggi, i francobolli? “Ho sempre pensato ai francobolli come ad oggetti strettamente istituzionali, opere in miniatura connotate da immagine, testo e filigrane. Dopo aver visionato la produzione filatelica della Svizzera, ho cambiato radicalmente la mia idea. I francobolli possono essere ironici, divertenti e in alcuni casi portatori di messaggi, ma sicuramente svincolati da un'immagine seria e ridotta alla loro funzione. Sono una parte della memoria di un Paese, espressione delle tendenze del momento di una società; trovo interessante guardare come le realizzazioni grafiche e i soggetti scelti cambiano nel tempo”.
Comunicato stampa VaccariNews
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