Il Marketing del Vino
Sabato 7 giugno alle 10 al Centro Congressi Sant'Agostino Ore 10,00 - Via Guelfa, 40 – Cortona - Ar
La produzione dei vini ha un forte legame con il territorio. E' insieme di cultura, arte, storia che identifica il valore aggiunto del made in Italy.
Purtroppo l'affacciarsi al mercato di produttori con l'unico obiettivo di arricchirsi con la sofisticazione, invece che puntare alla qualità, ha generato la crisi delle vendite ma anche la crisi della comunicazione e del marketing.
Come si fa a essere credibili nel veicolare il messaggio del brand "Made in Italy Wine" come sinonimo di qualità se in contrapposizione escono sequestri di vino all'acido come evidenziai nel precedente articolo" Quando un'etichetta non basta".
La comunicazione rischia di ridursi ad una "carnevalata".
E in questo carosello ci rimettono tutti gli onesti che fanno il loro lavoro con passione, dal contadino al produttore, dal grafico all'art director.
Nella splendida cornice del Convento Agostiniano di fine XIII secolo si terrà il 7 giugno p.v., in Cortona, alle ore 10,00 nel convegno "La buona e la cattiva comunicazione ed il marketing del vino" si dibatterà proprio su questo.
Naturalmente una crisi così lunga non può essere solo difetto di comunicazione ma strutturale del settore.
Per anni è mancata la programmazione, l'innovazione e la promozione del vino italiano.
Un grande brand alimentare non si crea con una clipart attaccata sulla bottiglia.
Ha bisogno di un'ottica globale.
La terra, la raccolta, la cura, la bottiglia, la degustazione, gli abbinamenti.
Ma anche conservazione, anche la scelta di un tappo può fare la durata di un vino conservato in cantina, (e questa è l'attenzione verso il consumatore che non termina nel momento in cui ha comprato) ed ancora trasporto e tracciabilità.
Tutto fa Qualità ed è quella che si vende e si compra con piacere.
Tutte queste tematiche saranno affrontate (mi auguro) dai relatori:
Zeffiro Ciuffoletti, docente di Storia sociale della comunicazione e autore di libri importanti sulla storia del vino, ed in particolare del risorgimento vitivinicolo italiano;
Stefano Cordero di Montezemolo, docente di Finanza Aziendale, ed esperto di chiara fama di mercati e in particolare del mercato internazionale del vino;
Simonetta Doni, graphic designer di grande esperienza nel settore del vino ed il giornalista eno-gastronomico Daniele Cernilli.
Ma io credo che senza andare tanto lontano, basterebbe guardare a quello che si sta facendo nei confronti di un altro prodotto alimentare che rappresenta il "made in Italy".
Il prosciutto San Daniele.
Con l'utilizzo di tag ISO 15693 operanti a 13,56 megahertz è possibile monitorare il prodotto durante tutta la produzione fino al cliente finale.
Una qualità fornita fino al banco ed al riparo da contraffazioni.
Non solo l'azienda può monitorare ma anche il cliente può leggere la scheda biografica con tutte le informazioni sul suino da cui proviene a partire dalla data di nascita alla alimentazione seguita.
Una tracciabilità di cui si fa carico il produttore per garantire al consumatore bontà e autenticità del cibo senza infiltrazione di lavorazioni di surgelati o peggio.
Chi mi segue da parecchio ha potuto constatare che parlo di tecnologie esistenti, vedi "le etichette iniziano a parlare" ed io non dispero che il "Wine Marketing" possa trasformarsi in un "Win Marketing"
Anche in questo caso la tecnologia non è una mia visione , approfondite la lettura in questo articolo di Luca Annunziata su Punto informatico.
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