Per la celebrazione del Centenario dalla nascita del movimento futurista,infatti si suole datarlo come nato ufficialmente nel 1909 ad opera di Filippo Tommaso Marinetti, la città di Brindisi ha organizzato una mostra “Collezionare il futurismo” che è in corso fino al 29 Marzo 2009 al Palazzo Granafei-Nervegna (Brindisi).
”Visione di porto”
di Benedetta Cappa Marinetti
Al pubblico viene offerto l'aspetto più comunicativo e nuovo relativo alla grafica pubblicitaria.
Con il futurismo la pubblicità diventa oltre che strumento di informazione sui prodotti anche strumento di formazione del gusto.
Tra i numerosi artisti ne cito alcuni più noti come Balla, Prampolini e Russolo dei quali sono presenti bozzetti, manifesti, copertine di riviste, illustrazioni, oggetti, documentazioni fotografiche e filmiche che colgono i vari aspetti del futurismo in diversi settori: moda, cinematografia, danza e storia.
“Le forme di scarpe dipinte” di Giacomo Balla evidenziano notevolmente l'idea del futurismo il rinnovamento totale che intendeva e che si opponeva in maniera violenta con la cultura attardata ritenuta passatista che generava un invecchiamento totale anche nella vita sociale e politica. Quelle due scarpe erano un regalo per il migliore ciabattino di Roma che gli chiedeva sempre cos'era il futurismo. Sulla suola di una delle due scarpe,quella non decorata, la dedica al ciabattino mostrava la differenza tra normale e la decorazione data dal pensiero futurista.
La grafica di oggi deve molto a loro, alla loro capacità di osare e di rompere le tradizioni. Sintesi, geometrie e persino il “lettering” sono stati tutti i campi che hanno affrontato.
Bellezza tecnologica, velocità, diffusione di comunicazione, voglia di liberarsi dalla cultura passatista per allargare i propri orizzonti, l'eliminazione della punteggiatura, suoni metallici questo è in sintesi quello che rappresenta una parte del futurismo.
Ecco alcune delle opere che sono in mostra e raccolte nello splendido volume “Collezionare il Futurismo” edito dalla Martano Editrice.
“Aereo in volo”
di Gerardo Dottori
“Donna + ambiente”
di Enrico Prampolini
"Le nuove caramelle Unica"
di Nicolay Diulgheroff
"Treno in corsa"
di Luigi Russolo
Una passeggiata tra manifesti, dipinti e video per riscoprire le origini della grafica come arte e comunicazione.
by Serena Chiatante
2 commenti:
Splendido modo di postare la notizia, ho letto anche altri che hanno dato l'informazione ma il tuo taglio fa entrare nell'idea della mostra. Sono di Roma varrebbe la pena farsi il viaggetto?
Il fatto di esserci andata mi ha permesso di scriverne in maniera più entusiastica. L'ingresso è gratuito ma il viaggio da Roma è notevole. Tieni presente che questa mostra proseguirà poi all'estero e non so quando tornerà in Italia. Certo per chi fa grafica è un momento unico per respirare le radici del proprio lavoro ed apprezzare la capacità di osare di quegli autori incuranti delle inevitabili critiche che poteva suscitare la trasgressione. Trasformandola in gita può essere un'interessante opportunità.La mostra è chiusa il lunedì mattina.
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